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Labaro

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Labaro

Ricorda il vecchio gruppo del 1928, il più antico del Trentino. Ricamato dalle nostre donne. Il significato è molto tangibile: le Dolomiti , le montagne più belle e rosse del mondo; la chiesa stile Barocco del 1600; le case sparse qua e là con le vecchie "canisele" (viuzze del paese), molto suggestive con un tono di fontane e piazze storiche; la leggendaria lontra, che con la sua tenacia aprì lo stretto dello Schener.

Millenni di anni fa la nostra valle era un immenso ghiacciaio, da Pontet a Passo Rolle. Scioltisi i ghiacci divenne un immenso lago con tante trote e salmarini. Ed ecco arrivare – narra la leggenda - la lontra, salvata ai tempi di Noè nell'arca (infatti una coppia di lontre sgattaiolo fra le zampe degli elefanti). La lontra rosicchiò tanti anni fino ad aprire lo stretto dello Schener. I primierotti si sono organizzati e dopo lotte, discussioni, statuti, hanno messo sugli stemmi dei comuni e delle scuole, sia del Primiero che del Vanoi, questo leggendario animale. Non c'è stato posto per l'ermellino perché poco volonteroso, troppo signorile. Si potrebbe paragonare il tutto alla storia della Cicala e della Formica.

A distanza di tanti anni è bello ricordare usi e costumi. Forse leggendo tutto ciò, qualche anziano dirà: ".... C'è ancora qualcosa da raccontare....."

Anca na bela lontra le rua in te sto lak, a farse gran magnade de trute e salmarini, diventada granda la e a forza de spanzade. Rosega incoi, rosega doman coi denti e co le onge de bon estro la e andata avanti zerto par pi den an a far el bus fora a San Silvestro. I primierotti i se ha organizà con leje e con statuti e mes i ha sula stema dela comunità la lontra che la val la aea sbusa (Giovanni Meneguz)

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